Buone nuove
Istituito il primo Dottorato di ricerca di interesse nazionale in Peace Studies
È stato istituito il Dottorato in Peace Studies, primo in Italia e in UE, con 34 università italiane partner e su iniziativa della Rete delle Università Italiane per la Pace (RUniPace). Si può presentare domanda fino al 10 luglio 24.
Buone nuove
Citta' italiane si mobilitano per la pace
Tra Parma, Piacenza e Reggio Emilia, l'Emilia Romagna si unisce alla scia di tante altre realtà della penisola, dove le organizzazione della società civile si stanno mobilitando sempre di più per proteggere la nostra Costituzione e porre l'occhio…
Buone nuove
1° Gennaio a Parma, una “casa della Pace”
L'intervista al nostro presidente Danilo Amadei che racconta alla rivista Terra e Missione "l’attività in rete di varie realtà presenti sul territorio impegnate, a vario titolo, per la crescita di una cultura della pace"
Buone nuove
Ciascuno puo' fare qualcosa. Un’agenda di pace per l’anno che si apre
Il 2023 si era aperto con la sostituzione della parola “vittoria” alla parola “pace” in preparazione della “controffensiva” di primavera – col corollario di accuse di filoputinismo a chi metteva in dubbio quella narrazione – e si è chiuso con il…
Buone nuove
Il coraggio della pace. Disarma
A Firenze il 23 e 24 settembre una bella occasione per la costruzione di un momento dedicato alla pace e al disarmo in una giornata di approfondimento sulla guerra in Ucraina e contro la militarizzazione in Europa.
Buone nuove
Udienza pubblica del Tribunale di Apartado' (Colombia) per i terreni della Comunita' di pace di San Jose' de Apartado'
Casa della Pace ha assistito in collegamento all’udienza del Tribunale di Apartadò sulla vertenza per i terreni della Comunità di pace di cui una potente famiglia locale intendeva appropriarsi. A conclusione il Tribunale ha riconosciuto il legale…
Buone nuove
L’Italia firma la Dichiarazione politica internazionale sulle armi esplosive nelle aree popolate
Da ReteItalianaPaceeDisarmo ci arriva notizia che l’Italia è tra gli oltre 80 paesi che hanno aderito a rafforzare la protezione dei civili dalle conseguenze umanitarie derivanti dall’uso delle armi esplosive nelle aree popolate.