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#pilloledipace

 la liberta' di pensiero e la liberta' di stampa

Lettera di Raffale Oriani

Questa è la lettera in cui annuncia le sue dimissioni dal quotidiano Raffaele Oriani, collaboratore per dodici anni del «Venerdì», il settimanale di «Repubblica». Il giornalista non si riconosce nella linea troppo filo-Israele della direzione (e della proprietà, il gruppo Gedi presieduto da John Elkann). 

Pensi che oggi la nostra stampa e le informazioni che riceviamo siano libere?
Quanto siamo disposti a sacrificare per cercare di cambiare le cose e seguire i propri principi?





#lavorodigruppo

1. DISCUTIAMO INSIEME!

Percorso 1 - L’articolo 11 della nostra Costituzione

“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;…” 

Le armi di distruzione di massa sono armi offensive che sono contrarie alla nostra Costituzione. Nel luglio del 2017 l’Assemblea generale dell’ONU ha votato un Trattato che rende illegale le armi nucleari, non solo nell’uso e nella produzione, ma anche nel loro possesso. Il Trattato è stato approvato da 122 Paesi membri, L’Italia non era tra questi. Nel mondo sono presenti, un quarto “dispiegate e pronte all’uso”, 13.000 testate nucleari, in Europa sono 1800. In Italia 40 testate nucleari tradizionali e 72 tattiche, di cui 22 nella base di Ghedi (Brescia). Casa della pace con diverse organizzazioni e molti Comuni, è impegnata nella campagna “Italia ripensaci”. La Provincia di Parma e alcuni Consigli comunali (tra cui quello di Parma) hanno approvato mozioni, anche per coerenza con la “Carta delle Nazioni Unite” che i Paesi membri hanno sottoscritto.


Conosciamo il Trattato ONU per la proibizione delle armi nucleari?
Abbiamo mai letto la Costituzione Italiana, in particolare l’Art. 11?
Pensiamo che le armi siano utili al giorno d’oggi?

Percorso 2 - Le guerre nel mondo
“La guerra non è un fantasma del passato, ma una minaccia costante… in una terza guerra mondiale combattuta a pezzi” Papa Francesco

Molte guerre sono in corso nel mondo, dimenticate, oscurate, negate. Ci interroghiamo continuamente su chi arma i Paesi e le parti in conflitto, se tra questi esportatori di armi c’è anche l’Italia, nonostante le leggi che dovrebbero proibirlo e sulla crescita delle spese militari nel mondo e in Italia, anche durante il periodo covid. Possono stare insieme proclami di pace e spese militari crescenti? Ci interroghiamo anche su quanto i cambiamenti climatici e i problemi conseguenti (per esempio sull’agricoltura, i pascoli e l’acqua) stiano creando le condizioni per nuovi conflitti che possono sfociare in guerre aperte. È indispensabile collegare i movimenti per il clima con quelli per la pace e per la giustizia internazionale


Proviamo ad individuare, in ogni continente, le guerre presenti:
da dove nascono, con quali armi sono combattute,
come si sono trasformate nel tempo e se sono conflitti per confini, risorse, aggressioni o strategie geopolitiche
(possibile fonte: Sipri yearbook di Stockholm International Peace Research Institute)


Percorso 3 – Le Organizzazione Internazionali

“…L’Italia consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni e favorisce le Organizzazioni internazionali rivolte allo scopo” Art.11 Cost.

Il sogno dei nostri padri e delle nostre madri costituenti, usciti da poco dalla terribile seconda guerra mondiale, era di andare oltre ogni nazionalismo per costituire alleanze tra Paesi che, prima in guerra come nemici, si riconoscessero amici. Il sogno, in parte realizzato, era di costituire una Unione europea che, per alcuni, era la speranza che potesse arrivare a diventare Stati uniti d’Europa. Nella prospettiva mondo era il sogno di Nazioni unite che assumessero il ruolo dei garanti della pace mondiale. Negli anni ’90, “l’Agenda della pace” del segretario ONU Boutrous Ghali provò a delineare un sistema di prevenzione della guerra attraverso la mediazione dei conflitti in corso, l’intervento di forze internazionali e la costituzione di corpi di pace formati I risultati furono molto limitati e molte guerre successive ignorarono gli interventi dell’ONU.

Conosciamo le Nazioni Unite e le loro funzioni?
Proviamo a cercare informazioni sui corpi di pace
e allo stesso tempo su esperienze che raccontano quanto avvenuto in zone di guerra dove c’è stata impotenza (voluta) delle forze ONU
(un esempio: il massacro di Srebrenica, nel film: “
Quo vadis Aida?”)


Percorso 4 - la forza e
l’efficacia della nonviolenza

“...Così potremo riconoscere l’abisso del male nel cuore della guerra e non ci turberà il fatto che ci trattino come ingenui perché abbiamo scelto la pacePapa Francesco

Casa della pace cerca di fare conoscere le realtà che in tanti ambiti operano per la pace attraverso il dialogo e la risoluzione nonviolenta dei conflitti:
  • Associazioni per la pace e il disarmo;
  • Realtà che operano per il dialogo tra le religioni, al “servizio della fraternità nel mondo”, com’è scritto nella “Fratelli tutti” di Papa Francesco;
  • Esperienze di solidarietà internazionale e di accoglienza;
  • Movimenti culturali o di impegno sociale che si richiamano a grandi testimoni della nonviolenza (come Gandhi, Martin Luther King, Mandela e tanti altri meno conosciuti)


Ognuno può trovare un ambito di impegno concreto e occasioni di incontro. Ricerchiamo le associazioni e le realtà che operano nel nostro territorio e cerchiamo di capire come possiamo concretamente essere attori di pace.


2. Mettiamo I DATI A CONFRONTO!

Quanto il mondo investe sulla guerra
e quanto sulla pace?

(fonte: https://www.atlanteguerre.it/)

Infografica Atlante delle Guerre

Infografica Atlante delle Guerre

3. Quanto ne sappiamo di:

ACCOGLIENZA?

"Non ci sono vincitori in guerra, ma solo innumerevoli vite a rischio"
Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati

Alla fine del 2021, le persone in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e violazioni di diritti umani risultavano essere 89,3 milioni, un aumento dell’8 per cento rispetto all’anno precedente e ben oltre il doppio rispetto al dato registrato 10 anni fa, secondo il rapporto statistico annuale dell’UNHCRGlobal Trends. Da allora, l’invasione russa dell’Ucraina – che ha causato uno degli esodi forzati di più ampia portata e quello in più rapida espansione dalla Seconda Guerra Mondiale – e altre emergenze, dall’Africa all’Afghanistan ad altre aree del mondo, hanno portato la cifra a superare la drammatica soglia dei 100 milioni.

All'interno del rapporto dell'UNHCR possiamo trovare, tra le altre informazioni sui fenomeni migratori, la statistica dei paesi che sono maggiormente influenzati dai flussi. Grazie alle fake news e alla cattiva informazione sui conflitti e le altre cause di migrazioni forzate nel mondo, spesso non siamo consapevoli di quali direzioni prendano le persone in fuga e da quali direzioni provengano.

QUIZ 1: Quali sono i paesi da cui fugge il piu' alto numero di persone?
Riordina i paesi di origine

Paesi di origine 1 Paesi di origine 2


SOLUZIONE

QUIZ 2: Quali sono i paesi che ospitano il piu' alto numero di migranti?
Riordina i paesi ospite
Bandiere paesi ospiti 2


SOLUZIONE
Bandiere paesi ospiti 1

(fonte: https://www.unhcr.org/)


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