Global March to Gaza

Dal 12 al 20 giugno contro il Genocidio palestinese. Global March To Gaza ha aggregato ben 54 nazioni, cittadini di tutto il mondo marceranno solo per ridare voce ad un popolo rinchiuso in un incubo da troppo tempo. Abbiamo aderito e continueremo a darvi notizia grazie ad alcuni volontari di Parma che partiranno l'11 giugno per Il Cairo
Dal mondo

Global March to Gaza

MARCH TO GAZA
Ci dirigiamo verso Gaza: via terra, via mare, via aria
Mentre il governo italiano, e con lui il mondo intero, si è girato dall’altra parte in questi mesi di massacro del popolo palestinese, la società civile reagisce e si da appuntamento in Egitto per una marcia globale verso Gaza che arrivi al valico di Rafah il 15 giugno 2025.

Global March to Gaza è la prima marcia globale della società civile a cui hanno risposto già 54 paesi e migliaia di partecipanti. Non soltanto un sostegno simbolico: l’obiettivo è di negoziare l’apertura del terminal con le autorità egiziane, in collaborazione con Ong, diplomatici e istituzioni umanitarie, in modo pacifico e senza forzare alcuna barriera.
Un movimento pacifista apolitico nato dal basso che si incontrerà il 12 giugno al Cairo per una camminata di 40 chilometri in direzione del confine da cui sono passati pochissimi aiuti umanitari. Gaza è ormai affamata, schiacciata, isolata, manca tutto: non c’è cibo, non c’è acqua, non ci sono medicine. Nessuno sta reagendo alla tragedia, per questo è necessario creare pressione morale e mediatica: se gli Stati falliscono, la gente deve intervenire.

GLOBAL MARCH TO GAZA

«La Global March su Gaza è stata ideata da persone che da tutta la vita lavorano con il popolo palestinese e con le popolazioni sotto assedio – spiega Antonietta Chiodo, portavoce della delegazione italiana, reporter di guerra che ha lavorato con la popolazione palestinese ma la chiamata è per tutti: se ci uniamo possiamo le cambiare le cose, i popoli possono cambiare le cose, per fermare il genocidio di Israele».

Il dottore Hicham El Ghaoui, medico francese capo della delegazione svizzera di GMTG, è appena tornato dalla sua seconda visita umanitaria: «A Gaza è in atto una meccanica genocida con droni usati per abbattere i civili», ha raccontato il medico. Oltre alle innumerevoli vittime dei bombardamenti, El Ghaoui ha dovuto curare centinaia di donne e bambini con ferite da arma da fuoco. La maggior parte di questi pazienti muore in ospedale o entro due o tre settimane dalle dimissioni, a causa della mancanza di condizioni sanitarie minime.

Un anno fa l’aspettativa di vita a Gaza era di 70,5 anni, oggi si è abbassata a 40 anni. Secondo Emergency, il 90 per cento della popolazione nella Striscia è sfollata, il freddo e la pioggia rendono difficile la vita nelle tende. Le persone hanno a disposizione un terzo dell’acqua pulita rispetto a quello che è considerato il fabbisogno minimo. L’aria è inquinata dalle polveri sottili, per via dei numerosi edifici crollati. Le strutture sanitarie sono saltate come strade ed elettricità. Tutto rende difficile la vita e favorisce le malattie e anche la morte.

GLOBAL MARCH TO GAZA

GMTG è un movimento che non rappresenta alcun partito politico, ideologia o religione, ma che si fa portavoce del volere dei popoli e si ispira ai principi di giustizia, dignità umana e pace. L’appello è a tutte le persone amanti della libertà perché si uniscano e partecipino attivamente per rompere questo blocco ingiusto. Non vengono erogati finanziamenti ai membri o a coloro che contribuiscono al movimento. Per garantire la totale indipendenza, non ci saranno raccolte fondi né cagnotte ufficiali online.

Ad affiancare via mare la marcia ci sarà anche la Freedom Flotilla Coalition, con a bordo anche Greta Thunberg e la deputata europea Rima Hassan, insieme ad altri attivisti. Un’altra coalizione dalla Tunisia si aggregherà: un “convoglio di resistenza”, coordinato dall’organizzazione politica Coordination of Joint Action for Palestine. Anche Zwelivelile Mandla Mandela, nipote di Nelson Mandela, ha dato il suo appoggio.

LIVE. Israele attacca la nave della Freedom Flotilla in acque internazionali

di redazione, pagineesteri.it | 9 Giu 2025 

La nave Madleen della Freedom Flotillaè salpata da Catania, in Sicilia, il 1° giugno per intraprendere un viaggio di una settimana con destinazione Gaza, trasportando a bordo dodici attivisti e aiuti umanitari, tra cui medicinali, farina e latte artificiale.

Navigando in acque internazionali, ha attraversato il tratto di mare compreso tra l’isola greca di Creta e la costa libica.

Il 5 giugno, la Madleen ha deviato temporaneamente la propria rotta per soccorrere una barca di migranti in difficoltà nel Mediterraneo centrale.

Sebbene sia stata intercettata dalla guardia costiera libica, quattro richiedenti asilo sudanesi si sono gettati in mare e hanno raggiunto a nuoto la Madleen, che li ha accolti a bordo e successivamente trasferiti alla Guardia Costiera Europea.

Ripreso il viaggio verso la Striscia di Gaza, l’imbarcazione ha costeggiato l’Egitto e, nelle prime ore del 9 giugno, ha raggiunto un punto situato a circa 100 miglia nautiche (160 km) dalla costa di Gaza.

A quel punto è stata intercettata e sequestrata da motoscafi militari israeliani. I soldati hanno ordinato all’equipaggio di gettare in mare i propri telefoni cellulari e stanno ora trasportando la nave al porto israeliano di Ashdod.

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A GMTG Italia hanno già aderito trenta realtà tra cui: Aamod, Associazione di Solidarietà con il popolo palestinese, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle Università, LEA Laboratorio Ebraico Antirazzista, Sentiero di Pace Odv Boves, Parole che funzionano, New Weapons Research Group, Dimensioni Diverse, Spazio di Relazione e di Pensiero Odv, Porti Aperti e Frontiere Aperti, Ipri-ccp (istituto italiano ricerche per la Pace-rete corpi civili di Pace), Rete No Bavaglio, Forum della Pace Rifiutiamo La Guerra. Ma sono centinaia quelle che ci sostengono da tutto il mondo, si trovano su marchtogaza.net. Cambiare le cose è possibile: unisciti a noi, aderisci all’appello e diffondilo, per fermare il genocidio del popolo palestinese. Tutti a Rafah il 15 giugno 2025.

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