Annullare le accuse contro Julian Assange

Julian Assange, giornalista, programmatore e attivista, noto per la sua collaborazione al sito WikiLeaks. Amnesty International ci illustra il suo caso, famoso a causa di un mandato di arresto coperto da segreto da parte delle autorità americane.
Liberta' di pensiero

Annullare le accuse contro Julian Assange

Fonte: www.amnesty.it

"Julian Assange è un giornalistaprogrammatore e attivista australiano, noto principalmente per la sua collaborazione al sito WikiLeaks, del quale è stato cofondatore e caporedattore. Divenuto noto a livello internazionale per aver rivelato documenti secretati statunitensi riguardanti crimini di guerra ricevuti dalla ex militare transgender Chelsea Manning.

Assange è attualmente detenuto nel Regno Unito presso la Her Majesty Prison Belmarsh.

A partire dal 2006 è tra i promotori del sito web WikiLeaks, che nel corso degli anni ha pubblicato documenti da fonti anonime e informazioni segrete. WikiLeaks giunge all’attenzione internazionale nel 2010 quando fece trapelare una serie di notizie fornite da Chelsea Manning su possibili crimini di guerra perpetrati. Il 28 novembre 2010 WikiLeaks rende di pubblico dominio oltre 251.000 documenti diplomatici statunitensi, molti dei quali etichettati come “confidenziali” o “segreti”.

L’11 aprile 2019 Assange è stato preso in consegna dalla polizia britannica dopo che l’Ecuador ha revocato l’asilo. Durante il suo arresto è stato sollevato e portato via di peso da sette agenti in borghese della polizia di Londra. È stato arrestato in base a un mandato del 2012, quando invece di consegnarsi a Scotland Yard per essere estradato in Svezia ed essere interrogato in merito alle accuse di stupro, si è rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra e ha chiesto asilo: era il 19 giugno 2012, l’Ecuador allora guidato dal presidente Rafael Correa gli concesse protezione perché ritenne fondate le preoccupazioni del fondatore di WikiLeaks che l’estradizione in Svezia lo esponesse al rischio gravissimo di estradizione negli Stati Uniti, dove dal 2010 è in corso un’inchiesta del Grand Jury di Alexandria, in Virginia, per la pubblicazione dei documenti segreti del governo americano.

Ad oggi questa inchiesta è ancora in corso e a novembre scorso le autorità americane hanno, inavvertitamente, rivelato che esiste un mandato di arresto coperto da segreto contro Julian Assange."


L' APPELLO DI AMNESTY INTERNATIONAL:


 

"I tribunali di Londra tengono ancora in esame la richiesta di estradizione da parte degli Usa, anche se si basa su accuse che derivano direttamente dalla diffusione di documenti riservati nell’ambito del lavoro giornalistico di Assange con Wikileaks. Rendere pubbliche informazioni del genere è una pietra angolare della libertà di stampa e del diritto dell’opinione pubblica ad avere accesso a informazioni di interesse pubblico. Tutto questo dovrebbe essere oggetto di protezione e non di criminalizzazione.

Se estradato negli Usa, Assange potrebbe affrontare 18 capi d’accusa: 17 ai sensi della Legge sullo spionaggio e uno ai sensi della Legge sulle frodi e gli abusi informatici. Rischierebbe ischiato gravi violazioni dei diritti umani tra cui condizioni detentive, come l’isolamento prolungato, che potrebbero equivalere a maltrattamento o tortura. Assange è stato il primo soggetto editoriale a essere incriminato ai sensi della Legge sullo spionaggio.

Gli Stati Uniti d’America devono annullare tutte le accuse contro Julian Assange, incluse quelle di spionaggio relative alle attività di pubblicazione di documenti nell’ambito del suo lavoro con Wikileaks. Gli incessanti tentativi del governo Usa di processare Julian Assange per aver reso pubblici documenti riguardanti anche possibili crimini di guerra commessi dalle forze armate statunitensi non sono altro che un assalto su larga scala al diritto alla libertà d’espressione.

Julian Assange è attualmente detenuto nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh, nel Regno Unito, sulla base della richiesta di estradizione degli Usa per accuse che derivano direttamente dalla pubblicazione di documenti segreti nell’ambito del suo lavoro con Wikileaks. Ci opponiamo fermamente all’eventualità che Julian Assange sia estradato o trasferito in ogni altro modo negli Usa, dove rischia di subire gravi violazioni dei diritti umani, tra cui condizioni di detenzione che potrebbero equivalere a tortura e altri maltrattamenti, come un prolungato isolamento. Il fatto che sia stato obiettivo di una campagna ostile promossa da funzionari Usa fino ai più alti livelli compromette il suo diritto alla presunzione di innocenza e lo espone al rischio di un processo iniquo.

La pubblicazione di documenti da parte di Julian Assange nell’ambito del suo lavoro con Wikileaks non dovrebbe essere punita perché tale attività riguarda condotte che il giornalismo investigativo svolge regolarmente nell’ambito professionale. Processare Julian Assange per questi reati potrebbe avere un effetto dissuasivo sul diritto alla libertà di espressione, spingendo i giornalisti all’autocensura per evitare procedimenti giudiziari.

Proteggi il diritto alla libertà di espressione. Chiedi alle autorità statunitensi di annullare le accuse contro Julian Assange derivanti solo dalle sue attività di pubblicazione di documenti con Wikileaks. Firma il nostro appello al Procuratore Generale degli Stati Uniti Merrick Garland."


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Liberare Julian Assange. Noi abbiamo il diritto a conoscere la verita'

Per chiudere il Festival della Pace 2022 Donne in Nero Parma ci presentano la vicenda terribile di Julian Assange, insieme all'esperta del processo in corso a Londra, autrice e giornalista Stefania Maurizi.

L’iniziativa ha lo scopo di far conoscere in modo ampio ed approfondito la terribile vicenda di Julian Assange che da 12 anni è prigioniero in Gran Bretagna: per 6-7 anni nell’ambasciata equadoregna a Londra, da cui non poteva uscire pena l’arresto immediato, poi dal 2019 è stato  incarcerato nel  penitenziario di massima sicurezza di Belmarsh nel Regno Unito in condizioni inumane. A Dicembre 2021 su richiesta degli Stati Uniti è stata concessa l’estradizione per spionaggio col rischio di essere condannato dagli USA con 175 anni di carcere. Ma Julian Assange, giornalista e programmatore  informatico australiano, fondatore del sito Wikileaks, non ha commesso crimini. Li ha denunciati. Rischia il carcere a vita per aver reso noti crimini in guerra di “pace” (Afghanistan, Iraq, Guantanamo) ed anche corruzioni, collusioni, infiltrazioni all’interno delle massime istituzioni anche in Europa, per avere praticato una informazione libera, per garantire il diritto dei cittadini alla conoscenza di fatti e conseguenze.

Giornalisti di tutto il mondo e Associazioni, prima tra tutte Amnesty International, ne hanno chiesto la liberazione e lo hanno proposto per il Nobel della Pace.

La conferenza sarà tenuta da Stefania Maurizi che presenterà il libro da lei scritto su Assange dal titolo “Il potere segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange e WikiLeaks”. Stefania Maurizi è una giornalista d’inchiesta che scrive per “Il fatto quotidiano” dopo aver lavorato per diversi anni per L’Espresso e La Repubblica. E’ una giornalista internazionale che indaga da 10 anni sui documenti di Wikileaks. Ha pubblicato i file di un altro giornalista di Wikileaks, Edward Snowden sull’Italia.

Dialogherà con l’autrice il nostro Gianluca Foglia “Fogliazza”, autore teatrale, fumettista, illustratore, blogger, vignettista e autore satirico da anni impegnato sul teatro civile e con progetti sulla memoria.

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PER PREPARARTI ALL'EVENTO LEGGI "ANNULLARE LE ACCUSE CONTRO JULIAN ASSANGE"


Questo incontro è inserito all'interno del Festival della Pace di Parma, promosso da Casa della Pace:

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